L’estrazione mineraria è da tempo un attore chiave nello sviluppo economico, nell’occupazione, nelle infrastrutture e nella fornitura di materie prime essenziali per la società. È servito come una via praticabile per la trasformazione economica in paesi ricchi di risorse come l’Australia, il Canada, gli Stati Uniti e parti dell’Africa. In questa recensione, l’impatto del mining è stato concettualizzato in impatti economici, ambientali e sociali. Sebbene sia chiaro che l’estrazione mineraria ha trasformato molte economie, ha anche avuto un impatto negativo sull’ambiente e, in una certa misura, sulla società.
Alcuni degli impatti negativi dell’estrazione mineraria sono la perdita della copertura vegetale, la distruzione di massa dei corpi idrici, la perdita di biodiversità, i cambiamenti nell’uso del suolo e l’insicurezza alimentare, l’aumento dei vizi sociali e dei conflitti, l’alto costo della vita e l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, la bonifica è stata un modo praticabile per ridurre gli impatti negativi dei terreni minerari abbandonati e garantire un utilizzo produttivo ed efficiente dei terreni incolti. Compattazione, pH basso o alto, bassa capacità di ritenzione idrica, canali di scolo, densità apparente, carenza di micro e macronutrienti sono i principali fattori che limitano la produttività delle terre desolate delle miniere. Una combinazione di pratiche di ripristino fisico, chimico e biologico è ideale per ripristinare la produttività del suolo della miniera.
Mentre il metodo fisico si occupa di battere la terra, rimettendo così la terra in forma, i metodi chimici e biologici includono vari emendamenti come biochar, compost, fertilizzanti sintetici, chelati sintetici, arbusti ed erbe e nanoparticelle. Una combinazione di questi tre metodi di ripristino ripristina la fertilità del suolo, stimola la crescita microbica e facilita la successione ecologica precoce. Tuttavia, prima di intraprendere la bonifica, il particolare uso del suolo post-minato dovrebbe essere chiaramente indicato, come conservazione, silvicoltura, agricoltura, edilizia, ricreazione intensiva, ricreazione non intensiva e lago o piscina attraverso l’idoneità del terreno e analisi di selezione. Questa revisione ha un significato guida e raccomandazioni per la riabilitazione mineraria e post-minata.
Fuoco e biodiversità nell’Antropocene
Il fuoco è una fonte di biodiversità globale da milioni di anni. Tuttavia, le interazioni con fattori antropogenici come il cambiamento climatico, l’uso del suolo e le specie invasive stanno cambiando la natura dell’attività degli incendi e dei suoi impatti. Esaminiamo come tali cambiamenti stiano minacciando le specie di estinzione e trasformando gli ecosistemi terrestri. La conservazione della diversità biologica della Terra sarà raggiunta solo riconoscendo e rispondendo al ruolo critico del fuoco. Nell’Antropocene, ciò richiede che la pianificazione della conservazione includa esplicitamente gli effetti combinati delle attività umane e dei regimi antincendio. Previsioni migliori per la biodiversità devono anche integrare le connessioni tra persone, incendi ed ecosistemi.
Tale integrazione offre un’opportunità per nuove azioni che potrebbero rivoluzionare il modo in cui la società sostiene la biodiversità in un momento di cambiamento dell’attività antincendio. Presentiamo i risultati della nostra dodicesima scansione annuale dell’orizzonte dei problemi che potrebbero avere un impatto sulla conservazione biologica in futuro. Da un elenco di 97 argomenti, il nostro panel globale di 25 scienziati e professionisti ha identificato i 15 principali problemi che riteniamo che la società possa avere urgentemente bisogno di affrontare. Questi problemi sono nuovi nel settore della conservazione biologica o rappresentano un sostanziale cambiamento positivo o negativo nell’impatto a livello globale o regionale.
Sei questioni, come la deossigenazione della barriera corallina e i cambiamenti nella produttività costiera polare, influenzano gli ecosistemi marini o costieri e sette riguardano le risposte umane ed ecosistemiche ai cambiamenti climatici. L’identificazione di potenziali problemi imminenti per la conservazione biologica può consentire una maggiore preparazione da parte di ricercatori, professionisti e responsabili delle decisioni.
Valutazione dell’impatto ambientale ed economico dell’estrazione mineraria per il ripristino e l’uso del suolo postminati: una revisione
Una farmacologia di rete per esplorare il meccanismo dell’astragalo membrana nel trattamento della retinopatia diabetica
Background: La retinopatia diabetica (DR) comprende una serie di lesioni tipiche affette da danno microvascolare retinico causato dal diabete mellito (DM), che non solo danneggia gravemente la vista, influenzando la qualità della vita dei pazienti, ma porta anche un notevole onere alla famiglia e la società. Astragalus Membranaceus (AM) è un medicinale comunemente usato nella terapia clinica dei disturbi oculari nella medicina tradizionale cinese (MTC). Negli ultimi anni viene utilizzato anche per il trattamento della DR, ma il meccanismo specifico non è chiaro. Pertanto, questo studio esplora il potenziale meccanismo dell’AM nel trattamento della DR utilizzando la farmacologia di rete.
Metodi: basati sulla biodisponibilità orale (OB) e sulla somiglianza del farmaco (DL) di due parametri ADME (assorbimento, distribuzione, metabolismo, escrezione), database di farmacologia dei sistemi di medicina tradizionale cinese (TCMSP), piattaforma Swiss Target Prediction, GeneCards e database OMIM sono stati usati per prevedere e vagliare i composti attivi dell’AM, gli obiettivi principali dell’AM nel trattamento della DR. La piattaforma di dati Metascape è stata utilizzata per eseguire analisi di arricchimento del percorso Gene Ontology (GO) e Kyoto Encyclopedia of Genes and Genomes (KEGG) sugli obiettivi principali.
Description: A competitive ELISA for quantitative measurement of Goat Anti SCL 70 antibody in samples from blood, plasma, serum, cell culture supernatant and other biological fluids. This is a high quality ELISA kit developped for optimal performance with samples from the particular species.
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Description: A competitive ELISA for quantitative measurement of Rabbit Anti SCL 70 antibody in samples from blood, plasma, serum, cell culture supernatant and other biological fluids. This is a high quality ELISA kit developped for optimal performance with samples from the particular species.
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Description: A competitive ELISA for quantitative measurement of Rat Anti SCL 70 antibody in samples from blood, plasma, serum, cell culture supernatant and other biological fluids. This is a high quality ELISA kit developped for optimal performance with samples from the particular species.
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Description: A competitive ELISA for quantitative measurement of Human Anti SCL 70 antibody in samples from blood, plasma, serum, cell culture supernatant and other biological fluids. This is a high quality ELISA kit developped for optimal performance with samples from the particular species.
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Description: A competitive ELISA for quantitative measurement of Porcine Anti SCL 70 antibody in samples from blood, plasma, serum, cell culture supernatant and other biological fluids. This is a high quality ELISA kit developped for optimal performance with samples from the particular species.
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Description: A competitive ELISA for quantitative measurement of Guinea pig Anti SCL 70 antibody in samples from blood, plasma, serum, cell culture supernatant and other biological fluids. This is a high quality ELISA kit developped for optimal performance with samples from the particular species.
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Description: SCL-interrupting locus protein is a protein that in humans is encoded by the STIL gene. This gene encodes a cytoplasmic protein implicated in regulation of the mitotic spindle checkpoint, a regulatory pathway that monitors chromosome segregation during cell division to ensure the proper distribution of chromosomes to daughter cells. The protein is phosphorylated in mitosis and in response to activation of the spindle checkpoint, and disappears when cells transition to G1 phase. It interacts with a mitotic regulator, and its expression is required to efficiently activate the spindle checkpoint. It is proposed to regulate Cdc2 kinase activity during spindle checkpoint arrest. Chromosomal deletions that fuse this gene and the adjacent locus commonly occur in T cell leukemias, and are thought to arise through illegitimate V-(D)-J recombination events. Multiple transcript variants encoding different isoforms have been found for this gene.
Description: WWL 70 is a potent inhibitor of ?/?-hydrolase domain 6 (ABHD6) with IC50 value of 70 nM [1].WWL 70 is an O-aryl group-modified derivative of carbamate 18 which is a lead inhibitor of ABHD6 screened out by a functional proteomic strategy.
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Description: Quantitativesandwich ELISA kit for measuring Sheep heat shock protein 70 (HSP-70) in samples from serum, plasma, tissue homogenates. A new trial version of the kit, which allows you to test the kit in your application at a reasonable price.
Description: Quantitativesandwich ELISA kit for measuring Sheep heat shock protein 70 (HSP-70) in samples from serum, plasma, tissue homogenates. Now available in a cost efficient pack of 5 plates of 96 wells each, conveniently packed along with the other reagents in 5 separate kits.
Description: Quantitativecompetitive ELISA kit for measuring Chicken Heat Shock Protein 70, Hsp-70 in samples from serum, plasma, tissue homogenates. A new trial version of the kit, which allows you to test the kit in your application at a reasonable price.
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Description: Quantitativesandwich ELISA kit for measuring Human Heat Shock Protein 70, HSP-70 in samples from serum, plasma, tissue homogenates. A new trial version of the kit, which allows you to test the kit in your application at a reasonable price.
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Risultati: sono stati ottenuti 24 composti attivi, come la quercetina, il kaempferol e l’astragaloside IV. C’erano 169 bersagli effettivi di AM nel trattamento DR e gli obiettivi sono stati ulteriormente vagliati e, infine, sono stati ottenuti 38 bersagli principali, come VEGFA, AKT1 e IL-6. La resistenza agli inibitori della tirosin chinasi EGFR, la via di segnalazione AGE-RAGE nelle complicanze diabetiche, la via di segnalazione PI3K-Akt e altre vie metaboliche hanno partecipato a stress ossidativo, apoptosi cellulare, trasduzione del segnale dell’angiogenesi, infiammazione e altri processi biologici.
Conclusione: AM tratta la DR attraverso più composti, più bersagli e più percorsi. L’AM può svolgere un ruolo nel trattamento della DR prendendo di mira VEGFA, AKT1 e IL-6 e partecipando a stress ossidativo, angiogenesi e infiammazione.
